GLI ORGANI

Organo parrocchia SS. Pietro e Paolo

La chiesa fu dotata di organo nel lontano 1638 ad opera dell’organaro Giovanni Rogantino di Morbegno e ancora oggi si possono ammirare le canne di facciata. Nel corso dei secoli l’organo fu sottoposto a vari interventi di restauro da parte di vari organari: nel 1660 Carlo Prati, nel 1680 Carlo l’Acqua di Poschiavo, nel 1734 Michele Locsthee di Bormio, nel1711 Giovanni Battista Rajna di Come riformò e ampliò lo strumento; Antonio Croce di Tirano intervenne nel 1821 per riparare e accordare lo strumento. Nel 1880 Giacomo Locatelli di Bergamo (fu capo officina della prestigiosa fabbrica Fratelli Serassi di Bergamo), ricostruì lo strumento secondo i canoni ottocenteschi dell’”organo orchestra”. Negli anni 1957/58 l’organo fu sottoposto ad alcuni lavori di restauro e in questa occasione vennero apportate alcune mutilazioni alla parte fonica: la grancassa, i piatti e campanelli furono asportati, mentre altri registri venivano sostituiti o eliminati.

Caratteristiche tecniche e foniche

 

Strumento a trasmissione meccanica
Tastiera di 58 tasti DO 1- LA 5
Pedaliera di 17 pedali paralleli DO 1 – MI 2
Registri a manette disposte su due file a destra
Divisione fra bassi e soprani al SI 2

 

Cornetta prima Principale 16’ bassi
Cornetta seconda Principale 16’ soprani
Corno da caccia 16’ soprani Principale 8’ bassi
Voce Celeste soprani Principale 8’ soprani
Tromba 8’ soprani             Ottava bassi
Fagotto 8’ bassi Ottava soprani
Dulciana 8’ soprani Duodecima bassi
Dulciana 8’ bassi Duodecima soprani
Viola 4’ bassi Decimaquinta
Flutta 8’ soprani Decimanona
Flauto in VIII soprani Vigesimaseconda
Violino 8 sopra                 Vigesimasesta e Vigesimanona
Ottavino soprani                  Trigesimaterza e Trigesimasesta
Voce Umana soprani             Contrabbasso con ottave
Trombone                                Timballi

 

Tiratutti per il Ripieno
Tiratutti alla Lombarda
2 Pedaletti per gli strumenti da concerto
Terzamano


Organo Santuario Santa Casa

Il primo organo fu costruito da Carlo Prata di Gera Lario nel 1660; nella prima metà del XVIII secolo fu restaurato da Michele Locsthett di Bormio che per alcuni anni fu anche organista a Tresivio. Nel 1878 l’organaro Giacomo Locatelli, già capo officina della prestigiosa Fabbrica Serassi di Bergamo, dotò il Santuario di un nuovo organo (opera n. 36). L’organaro Gaetano Prestinari di Milano eseguì alcune opere di manutenzione nel 1896 e nel primo decennio del Novecento, senza operare mutilazioni alla parte fonica. Dopo circa 40 anni di silenzio, grazie al restauro ad opera della ditta Arcadia di Antonello Puglia, lo strumento si presenta nella sua fisionomia originale.

 

 

 

 

 

Caratteristiche tecniche e foniche

Strumento a trasmissione meccanica
Tastiera di 58 tasti DO 1- LA 5
Pedaliera a leggio di 16 pedali DO 1 – MIb 2
Registri a manette disposte su due file a destra
Divisione fra bassi e soprani al SI 2

Campanelli Principale 16’ bassi
Cornetto tre canne soprani Principale 16’ soprani
Corno da caccia 16’ soprani Principale 8’ bassi
Fagotto 8’ bassi Principale 8’ soprani
Tromba 8’ soprani Ottava bassi
Clarone 4’ bassi Ottava soprani
Corno inglese 16’ soprani Duodecima bassi
Viola 4’ bassi Duodecima soprani
Clarinetto Decimaquinta
Flauto traverso 8’ soprani Decimanona e Vigesimaseconda
Violetta 8’ soprani Vigesimasesta e Vigesimanona
Flauto in VIII soprani Trigesimaterza e Trigesimasesta
Ottavino soprani Contrabbassi con ottave
Voci flebili Timballi
Voce umana Tromboni

Tiratutti per il Ripieno
Tiratutti alla Lombarda
4 Pedaletti per gli strumenti da concerto
Terzamano
Banda turca
Rollo